mercoledì 2 ottobre 2013

RINALDO DI CHATILLON

Rinaldo di Chatillon (chiamato anche Reynald o Reginaldo di Chastillon) (circa 1125 – 4 luglio 1187) fu un cavaliere che partì per la seconda crociata e rimase in Terra Santa, dove divenne Principe consorte d'Antiochia dal 1153 al 1160 e Signore d'Oltregiordano dal 1176 alla morte. Nel 1177 comandò l'esercito del Regno di Gerusalemme che sconfisse Saladino a Montgisard. Nel 1181 depredò una carovana a Tayma nonostante una tregua tra cristiani e musilmani. Due anni dopo violò la tregua tra Saladino e Baldovino IV, il re lebbroso commettendo atti di pirateria sul Mar Rosso. L'esercito musulmano catturò molti soldati di Rinaldo condannandoli a morte. Baldovino riuscì a mediare ma la situazione era estremamente compressa. Entrambe le parti violarono sistematicamente e frequentemente le tregue pattuite tra il 1171 ed il 1187, nonostante Baldovino IV tentasse di porre fine ad uno stato di guerra che stava minando rapidamente la sicurezza del suo regno: infatti se da parte cristiana numerosi notabili, tra cui Rinaldo, si mostravano irrequieti verso i Saraceni e desideravano apertamente la guerra nei loro confronti, da parte musulmana Saladino si era impegnato pubblicamente più volte a distruggere la presenza cristiana in Terra Santa e non desiderava sicuramente una semplice convivenza, desiderio che aveva caratterizzato invece i suoi predecessori, gli ultimi califfi fatimidi. In questo contesto ambiguo non era infrequente che entrambe le parti, per rompere legittimamente agli occhi del popolo le tregue, prendessero a pretesto lo svolgersi di pratiche prima tollerate, per quanto deprecate, quali gli assalti e gli abusi alle carovane di pellegrini, di cui si erano resi protagonisti sistematicamente tanto i signori cristiani quando quelli musulmani nei rispettivi territori. Nel 1186 Reginaldo violò la tregua e si impadronì di una ricca carovana sulla via dell’Oltregiordano in direzione di Damasco. Saladino pretese la liberazione dei prigionieri e la restituzione delle merci. Rinaldo rifiutò tanto alla richiesta di Saladino tanto a quella di Guido di Lusignano, nuovo re di Gerusalemme, a cui Saladino si era rivolto, affermando che come Guido era padrone delle sue terre, così lui lo era delle sue. Saladino giurò che Rinaldo sarebbe stato giustiziato se fosse stato mai preso prigioniero. Nel 1187 Saladino invase nuovamente il regno, sconfiggendo i Crociati alla Battaglia di Hattin e facendo molti prigionieri. I più importanti fra questi erano Rinaldo ed il re Guido, che Saladino ordinò di condurre alla sua tenda. Secondo il racconto di al-Safadi in al-Wafi bi-l-wafayāt, Saladino offrì dell'acqua a Guido, che allora diede il bicchiere a Rinaldo. Saladino buttò via l'acqua, dicendo che non aveva offerto l'acqua a Rinaldo e non era quindi vincolato dalle regole musulmane sull'ospitalità. Saladino apostrofò Rinaldo:
« "Quante volte avete fatto un giuramento e lo avete violato? Quante volte firmato un accordo che non avete mai rispettato?" Rinaldo, tramite l'interprete, rispose: "I re hanno sempre agito così. Non ho fatto nulla di più." Durante questi momenti, il Re Guido stava male per la sete, la sua testa ondeggiava come fosse ubriaco, la sua faccia tradiva grande paura. Saladino gli indirizzò parole rassicuranti, fece portare dell'acqua fredda e gliela offrì. Il re bevve, dopodiché dette ciò che rimaneva a Rinaldo[...]. Il sultano allora disse a Guido: "non hai chiesto il permesso prima di dargli l'acqua. Pertanto non sono obbligato a garantire la sua salvezza". Dopo aver pronunciato queste parole, il sultano sorrise, montò a cavallo e si allontanò, lasciando i prigionieri nel terrore. Supervisionò il ritorno delle truppe e quindi ritornò alla sua tenda. Ordinò che Rinaldo fosse portato lì, quindi avanzò verso di lui con la spada in pugno e lo colpì tra il collo e lo spallaccio. Quando Rinaldo cadde, gli tagliò la testa e trascinò il corpo ai piedi del re, che cominciò a tremare. Vedendolo così sconvolto, Saladino gli disse in tono rassicurante: "Quest'uomo è stato ucciso solo a causa della sua malvagità e perfidia". »
Secondo alcuni autori e nella Storia dei patriarchi di Alessandria, il sultano avrebbe addirittura infierito sul cadavere, anche spalmandosene il sangue sul viso o usandolo per lavarsene le mani. La testa di Rinaldo fu fatta trascinare per ordine del Sultano per tutti i suoi territori dopo essere stata esposta a Damasco.

Fonte: Wikipedia

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